L’editoriale di oggi

Si può forse dire coerentemente con la propria campagna elettorale, i 5 Stelle hanno preso la decisione di evitare l’Osservatorio sul progetto della Torino-Lione. La TAV, per essere più chiari e semplici possibile. E si tratta di uno strappo, come titola “La Repubblica.it” nell’articolo di oggi. Perché nel passato, gli altri sindaci della città avevano sempre espresso la propria volontà di far parte di quel progetto, pur con tanti esempi e prove di difficoltà per la realizzazione del progetto stesso.
Il Governo ha detto esplicitamente che si andrà avanti lo stesso (Fonte: Corriere.it). Quasi a significare che le parole del sindaco Appendino, non ancora ratificate dal consiglio comunale è bene esplicitarlo, possono essere praticamente accessorie, quasi senza importanza. A questo punto sorge un piccolo dilemma: ma da parte del Governo questa immediata mancanza di rispetto, anche se si tratta di una definizione da prendere estremamente con le molle solo nella parte simbolica e non sociale, non è totalmente controproducente?
Detto in termini più terra terra: non è che per tutti quelli a favore del si ma contemporaneamente contrari alla TAV, anche se può sembrare una antinomia, ci possa essere uno switch di voto? Si tratterebbe sicuramente di percentuali minime. Ma ci si può permettere di creare un polverone e alla fine dover aspettare troppo tempo per trovare la polvere di nuovo depositata a terra e inerme?

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