La riflessione di oggi

La parola vacanza, prima di avere un utilizzo comune di tempo del riposo, indica uno spazio mancante. Infatti vacanza rimanda a ‘vacante’, e a sua volta al verbo vacare, che è un verbo dal latino il quale significa, oltre ad ‘avere del tempo libero’, ‘essere privo di’. Nel caso specifico, il posto di lavoro o di vita.
La vacanza quindi è la mancanza di posizione all’interno di un tempo e di uno spazio. Si potrebbe riassumere che la vacanza toglie temporaneamente il proprio posto nel micro o macrocosmo di cui si è parte integrante.
Ma una domanda sovviene: la vacanza, oltre a quanto detto, è più una dimensione o uno spazio-tempo? Detto in parole più semplici: si è in vacanza o si va in vacanza?
La seconda opzione significa dire che la vacanza è uno spazio-tempo. Cioè si identifica il momento della propria mancanza nelle tre dimensioni, cioè andandosene letteralmente da tutto e da tutti.
La prima opzione racchiude al suo interno il fatto di prendere la propria mancanza fisiologica, perché bisogna dirlo che la vacanza è qualcosa di socialmente e lavorativamente fisiologico, come un momento mentale. Una dimensione che astrae dal tempo e dallo spazio. Perché la propria vacanza può essere anche permettersi di stare a letto mezz’ora in più del consentito dal proprio orario di routine giornaliera classica.
Se sia meglio la prima o la seconda opzione non si saprà mai, perché ciascuno vive se stesso come meglio crede.

A parte tutto, dal Blog di Matteo Baudone i migliori auguri di una buona vacanza e di una buona estate.

Matteo

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