La vignetta della domenica

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Elezioni amministrative 2011

Milano, Napoli, Cagliari, Bologna sono le piazze roventi della decisione del voto di questa tornata elettorale. Oltre a queste quattro, sembra esserci la sicurezza di Piero Fassino a Torino come futuro sindaco. Ma la vera problematica sembra essere quella di Milano dopo l’episodio della uscente Letizia Moratti che ha accusato il sindaco sfidante di aver fatto un furto di un camion per un presunto sequestro di persona. Questa ultima cosa, come ha fatto osservare Antonello Piroso nel suo programma (ah)IPiroso, ha il sapore e forse il vaore di uno sfregio verso l’avversario.

Dal salotto di Enrico Mentana emerge il sondaggio di TeleNorba firmato da Piepoli che da il sindaco Moratti al 44,1 % rispetto al un Pisapia con una percentuale più alta di pochi decimi di percentuale. Sarebbe così la sconfitta di un candidato contro un rivale dato per perdente. Soprattutto, la perdita della Milano baluardo del potere berlusconiano darebbe nuova luce alla Milano fonte di energia del Premier. C’è da augurarsi che questo non sia vero, altrimenti le future azioni del premier Berlusconi sarebbero molto condizionate da questo risultato. anche Bersani ne sarebbe molto riconfigurato.

Le proiezioni EMG danno il sindaco Moratti al parimerito con Pisapia. Quindi ballottaggio. Quindi tra quindici giorni ci saranno le nuove votazioni. Ma la cosa che si fa osservare è se il candidato Moratti ha pienamente quel 45,4% che si è guadagnata. Cioè se i voti di lista corrispondono al votare che le ha fatto guadagnare questa percentuale. Anche Pisapia ha preso lo stesso. Ma al TG1 speciale elezioni è stato dato con un decimo di percentuale in più.

La considerazione personale di chi scrive è semplicemente che la destra a Milano, con il gesto che trova di sfregio anche chi scrive da parte del Sindaco uscente Moratti, abbia perso il suo smalto. Ha perso la sua capacità di calamitare voti per se stesso. Pur rimanendo lo zoccolo duro del consenso del premier, la sinistra inizierà a rodere voti alla destra storica. Tutto questo anche se rimanesse Formigoni Presidente della Regione.

Matteo Baudone